martedì 16 dicembre 2014

UN GIRO IN TRAM PER ROMA - Parte 3


Passata Piazza di Porta Capena, il nostro tram non prosegue dritto per Via di San Gregorio, ma si inerpica sul colle Celio lungo Via del Parco del Celio.

Prima che inizi a salire, volgiamo lo sguardo all’Arco di Costantino, che vediamo sullo sfondo di Via di San Gregorio. L’arco fu dedicato dal Senato per celebrare la vittoria di Costantino nella battaglia di Ponte Milvio (312 d.C.) contro Massenzio. Oltre all’importanza storica, esso ha una rilevanza artistica notevolissima come esempio della scultura romana nei secoli.
Fregi, rilievi e tondi che adornano l’arco non sono soltanto di epoca costantiniana ma molti risalgono all’epoca degli imperatori Traiano, Adriano e Marco Aurelio, i “buoni imperatori” cui Costantino voleva richiamarsi.
Arco di Costantino
Attraversato il parco, all'interno del quale si trova il Parco Ninfeo di Nerone, il tram ridiscende verso la Piazza del Colosseo.
E’ necessario dire qualcosa che non sia già stato detto sul Colosseo, simbolo stesso di Roma, probabilmente il monumento più famoso al mondo, nominato una delle sette meraviglie del mondo moderno?
L’Anfiteatro Flavio, questo il suo nome ufficiale (il termine Colosseo entrò in uso solo in epoca medievale), fu costruito tra il 72 e l’80 d.C. ed è il più grande anfiteatro esistente al mondo. Poteva contenere tra i 50 e 75000 spettatori.

Anfiteatro Flavio - Colosseo
Fermi accanto al Colosseo possiamo vedere di fronte a noi le pendici di Colle Oppio, una delle tre alture tra loro collegate, le altre sono il Cispio e il Fagutale, che costituiscono l’Esquilino, il più esteso dei sette colli di Roma.

Colle Oppio da solo meriterebbe una visita. Vi si trovano infatti la Domus Aurea di Nerone, le Terme di Traiano e la Basilica di San Pietro in Vincoli, con la tomba di papa Giulio II e il Mosè di Michelangelo, e il convento ad essa collegato, oggi sede della facoltà di Ingegneria dell’università La Sapienza.

Lasciata la Piazza del Colosseo, il tram svolta sulla destra per imboccare Via Labicana. A metà circa di questa via, sulla destra, si trova la Basilica di San Clemente, peraltro poco visibile perché nascosta da un muro, e il cui ingresso comunque si trova sulla parallela Via di San Giovanni in Laterano.
La particolarità di questa basilica è di avere tre diversi livelli visitabili. Il livello superiore, ovvero la basilica attuale, è stato costruito tra l’XI e il XII secolo e sistemato nella conformazione attuale nel XVIII secolo. Esso è stato realizzato sopra una basilica inferiore, risalente al IV secolo d.C..
La basilica inferiore era stata realizzata usando come base un edificio già dimora di un patrizio romano , forse anche dello stesso papa Clemente I cui la chiesa è dedicata, che venne danneggiata dall’incendio dei Normanni nel 1084. La basilica inferiore fu quindi interrata e sopra essa costruita quella attuale.

Sotto la originale dimora patrizia era stato realizzato un mitreo, ovvero un luogo per il del dio Mitra, culto che si iniziò a diffondere a Roma nella seconda metà del I secolo d.C. e raggiunse la sua massima diffusione nel III secolo. Il mitreo di San Clemente risale al II secolo.  Va infine detto che quando gli scavi archeologici portarono alla luce i livelli inferiori, fu necessario realizzare, ad ulteriori 6 metri di profondità, uno scarico fognario per l’acqua di un lago sotterraneo che si era formato nel corso dei secoli sotto la basilica. La fogna è stata aperta attraverso un’insula (ovvero un edificio di abitazioni) di epoca precedente il grande incendio di Nerone.

Arrivati all’incrocio con Via Merulana, via resa celebre dal romanzo di Carlo Emilio Gadda, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, sulla destra si trova la chiesa dei Santi Marcellino e Paolo al Laterano, chiesa antichissima risalente al IV secolo. Via Merulana venne realizzata per collegare le due basiliche papali di San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore.
Basilica di Santa Maria Maggiore
Attraversando l’incrocio possiamo vedere quest’ultima sulla sinistra mentre sulla destra si vede l’obelisco lateranense e la facciata laterale di San Giovanni in Laterano con la Loggia delle Benedizioni. L’obelisco lateranense è, il più antico e il più alto degli obelischi egizi presenti a Roma. Proveniente da Tebe e dedicato al faraone Tutmosi III (XV secolo a.C.), fu fatto portare a Roma dall’imperatore Costanzo II nel 357 d.C. e fatto originariamente collocare sulla spina centrale del Circo Massimo. Rinvenuto diviso in tre tronconi nel 1587, fu quindi posizionato dove si trova attualmente.
Obelisco Lateranense e, dietro, la Loggia delle Benedizioni; sulla sinistra il Palazzo Apostolico
Attraversando l’incrocio per proseguire su Viale Manzoni, si vede sulla destra la facciata, che si apre su Via Merulana, della Basilica di Sant’Antonio da Padova, costruita alla fine del XIX secolo in stile eclettico. Annesso alla chiesa vi è un complesso edilizio destinato al convento dei Frati, l’Antonianum, oggi importante centro congressi. 
.
Abbiamo finora percorso circa 3 km e 150 metri

Vincenzo
St. John Villa Bed and Breakfast Roma


Nessun commento:

Posta un commento