lunedì 8 dicembre 2014

UN GIRO IN TRAM PER ROMA - Parte 1


Un modo inusuale di scoprire Roma è quello di farlo con il tram, utilizzando le linee 3 e 19, Queste due linee hanno un tracciato che in parte si sovrappone e la cui combinazione ripercorre per il 75 % circa quella dell’antica linea Circolare che fu in esercizio dal 1930 al 1975. La Circolare racchiudeva ad anello tutto il centro di Roma. Il percorso che si può fare oggi parte da Piazzale Ostiense ed arriva a Piazza Risorgimento, accanto al Vaticano.
Questo giro vi porterà a vedere non solo alcuni dei monumenti più famosi di Roma ma anche alcuni angoli meno noti ma non per questo meno interessanti. Per goderlo al meglio la cosa migliore è farlo in un giorno festivo quando il traffico è scarso e, dentro al tram, ci si può comodamente sedere per osservare ciò che ci passa a fianco.

In arancione il percorso della linea 3, in verde quello della linea 19
Partenza
                                                                        
Il capolinea della linea 3 si trova in Piazzale Ostiense, di fronte alla fermata Piramide della linea B della metropolitana e alla stazione della ferrovia Roma-Ostia (o Roma-Lido).

Nota Gennaio 2018: il capolinea della linea 3 è stato nel frattempo ripristinato nella sua posizione originaria alla Stazione Trastevere. Dalla Stazione Trastevere il 3 percorre Viale Trastevere per poi girare a destra su Via Girolamo Induno e poi Via di Porta Portese. Una volta attraversato il Tevere su Ponte Sublicio, il tram imbocca Via Marmorata passando sotto l'Aventino, sulla sinistra, e a fianco di Testaccio per poi raggiungere Porta San Paolo.

In realtà il capolinea del 3 dovrebbe trovarsi presso la stazione di Trastevere ma. tra questa e Piazzale Ostiense, sono necessari alcuni lavori di sistemazione dei binari, lavori ancora in corso di progettazione (?) ormai da anni. D’altra parte Roma ha una storia lunga quasi 2800 anni, cosa significherà mai una decina di anni in più o in meno? Lo stesso infatti succede regolarmente con la costruzione delle linee della metropolitana.

Ben diversi erano i tempi di costruzione ai tempi degli antichi Romani. La Piramide Cestia (o Piramide di Caio Cestio), l’edificio che più di tutti caratterizza Piazzale Ostiense venne infatti costruita, nel 12 a.C.,  in soli 330 giorni perché tali furono le volontà testamentarie di Caio Cestio Epulone, di cui la piramide costituisce il sepolcro, un ricco romano che decise di seguire la sontuosa moda proveniente dall’Egitto, da poco, nel 30 a.C., divenuto provincia dell’impero. Gli eredi di Cestio, nel timore di perdere l’eredità si affrettarono a costruire il monumento funebre, tant’è che pare che abbiano impiegato alcuni giorni di meno. Questo fatto è ricordato nell’iscrizione scolpita su un fianco della piramide “opus absolutum ex testamento diebus CCCXXX, arbitratu (L.) Ponti P. f. Cla (udia tribu), Melae heredis et Pothi l(iberti)”.
La Piramide Cestia e Porta San Paolo
La Piramide Cestia da il nome a tutta la zona circostante. Qualsiasi ufficio, negozio, ristorante o locale si trovi nei dintorni, per un romano si trova infatti “a Piramide”.
Sul retro della piramide, con ingresso in Via Caio Cestio, vi è il cimitero acattolico dove sono sepolti i poeti inglesi Keats e Shelley, del figlio di Goethe e di Antonio Gramsci.

Piazzale Ostiense è separato dall’adiacente Piazza di Porta San Paolo dall’omonima Porta San Paolo, una selle più antiche porte di Roma, risalente al III secolo d.C,, epoca di costruzione delle Mura Aureliane. La porta è stata notevolmente rimaneggiata nel corso dei secoli ed ospita al suo interno il museo della via Ostiense. All’angolo tra Piazza di Porta San Paolo e Via Marmorata si trova il palazzo delle Poste, uno degli esempi più significativi dell’architettura razionalista italiana degli anni ’30 del XX secolo, opera di Adalberto Libera e Mario De Renzi.

Porta San Paolo fu teatro dell’omonima battaglia che vide contrapposte, nel corso della II guerra mondiale,  le forze dell’esercito italiano a quelle tedesche subito dopo la comunicazione, l’8 settembre 1943, dell’avvenuto armistizio tra l’Italia e gli Alleati. A ricordo di questo episodio, su piazzale Ostiense si trova il monumento “Tutti potenziali bersagli”, inaugurato il 25 aprile 1995, in memoria di tutte le vittime del nazismo e del razzismo. I fondi per la realizzazione di questo monumento sono stati raccolti con una colletta pubblica, terzo caso a Roma dopo i monumenti dedicati a Giordano Bruno e a Walter Rossi.

Tutti potenziali bersagli
Come abbiamo scritto più sopra, il capolinea del 3 si trova di fronte alla stazione della ferrovia Roma-Ostia. A dimostrazione che i tempi lunghi nella costruzione delle opere pubbliche non sono una prerogativa solo dei nostri giorni, ma sono ormai, a Roma, una consuetudine da svariati decenni, diremo che il primo progetto della ferrovia risale al 1868, quando Roma  faceva ancora parte dello Stato Pontificio, mentre l’inaugurazione vi fu nel 1924, all’inizio del periodo fascista. Il definitivo completamento, con l’inaugurazione del doppio binario e l’elettrificazione, avvenne poi nel 1925. Come termine di paragone, ricordiamo che il progetto della Transiberiana, lunga oltre 9000 km e che attraversa una delle aree più inospitali di tutto il pianeta, fu consegnato nel 1887, i lavori iniziarono nel 1891 e la linea iniziò il suo esercizio nel 1903 per essere completata nel 1916.

Sempre su Piazzale Ostiense si trova il palazzo dell’ACEA, l’azienda municipalizzata per l’elettricità e l’acqua, costruito nel 1960.

Guardando sul fondo di Via delle Cave Ardeatine, che fiancheggia il palazzo dell’ACEA, si vede la facciata della stazione Ostiense, che si trova su piazzale dei Partigiani. La stazione Ostiense, dall’imponente facciata in travertino bianco, venne costruita nel 1938 in occasione della visita di Hitler a Roma.

Ci sarebbe ancora molto da aggiungere sugli immediati dintorni del capolinea del 3, ad esempio parlare del quartiere di Testaccio, uno dei cuori della vita notturna romana. Ma intanto abbiamo già scritto a lungo e non siamo ancora saliti sul tram.


Il seguito alla prossima puntata.

Vincenzo

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